I Chandeliers
Non è perchè le cose sono difficili che non osiamo, è perchè non osiamo che sono difficili.
Lucio Anneo Seneca
Gli antesignani dei lampadari erano strutture di legno chiuse, appese e ad esse erano attaccate delle lampade ad olio. Questa forma era diffusa in Toscana già nel v secolo a.c. Nel tempo, dalle strutture chiuse si è passati a forme circolari o a croce dove venivano inserite le candele. Furono utilizzati prima negli edifici sacri poi a partire dal tardo medioevo vennero introdotti negli edifici non a carattere sacro.
In seguito le decorazioni divennero sempre più ricche e alla fine del XVI secolo si cominciarono ad abbellire con i pregiati cristalli di Rocca che, rinfrangendo maggiormente la luce rispetto al vetro, apparivano particolarmente preziosi e brillanti. Nel XVII secolo la produzione di lampadari di cristallo fu promossa anche in Francia sotto il regno di Luigi XIV.
Nel XVIII secolo il costoso cristallo di rocca venne sostituito dal più economico cristallo di Boemia che ne permise la produzione su larga scala. Anche dopo l’introduzione della luce elettrica i lampadari a gocce continuarono a essere prodotti: le candele furono sostituite dai bulbi di vetro a forma di fiammella. Questo tipo di lampadario a goccia era solitamente collocato nelle stanze migliori di casa, salotto e sala da pranzo.
Nello stile shabby chic la sua collocazione tradizionale si estende in tutte le stanze di casa andando a inserirsi in cucina, camera da letto, bagno, appeso a un muro e addirittura in veranda senza più tenere conto delle sue origini raffinate. In camera da letto si intona perfettamente ai colori chiari e a tessuti come lino, cotone, pizzo, volant e merletti.
In sala da pranzo si integra piacevolmente con le tinte pastello e le leggere anticature dei mobili. Valorizza, in particolare, la credenza, mobile di antica tradizione, necessaria per contenere gli accessori per la tavola.
Molto chic il lampadario appeso in questo bagno in stile shabby, dove il tutto sembra creato apparentemente a caso ma che in realtà è caratterizzato da un’accurata ricerca di dettagli e colori.
In questo caso rappresenta l’elemento principale della stanza appeso sopra un tavolo quasi vuoto apparentemente “rovinato”.
Infine, il lampadario a goccia non si sottrae a contaminazioni e può indossare i più bizzarri abiti, senza per questo esserne sminuito; al contrario, il suo valore come pezzo unico e irripetibile può solo aumentare.
EDITOR: a cura del Team di Creazione d’atmosfere
VIDEO: a cura di Francesca Blasi
Testo e fotografie (dal web) a cura di
Cristina Gallo
Ambienti e decori
Referente di Creazione d’Atmosfere per le palestre d’arte e i relooking ambientali della Romagna
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Cristina Gallo veramente bello il tuo articolo. Interessante come un lampadaruo possa divenire elemento caratterizzante di un ambiente
Grazie carissima!
Questo genere di lampadari mi ha sempre affascinato! Forse perché mia madre ne ha avuto uno per diversi anni. Interessante è vedere come effettivamente possa essere utilizzato anche in ambienti “impensati”…tipo il bagno.
Grazie per questo bel contributo!
Si’ sono molto affascinanti!
Bellissimo articolo Cristina! Interessante e pieno di spunti creativi!
Grazie Fede!
Che belle cose mi insegni!!!
Bella e molto interessante sia la storia del lampadario che il suo nuovo utilizzo in ambiti diversi .Cara Cristina ti ringrazio ..