La pittrice Azzurra ci racconta di un lavoro speciale appena terminato, ve lo mostriamo certi che possa essere d’ispirazione per molte di voi!

Mi ha conquistata appena l’ho visto; quando me l’hanno commissionato “non stavo più nella pelle”, non vedevo l’ora di lavorarci. Sto parlando di un manichino da sartoria…

La derivazione del nome di questi oggetti è incerta: potrebbe derivare dall’olandese “Mannechen” che significava “piccolo uomo” oppure dal francese “manne” che significava cesta, sì proprio quelle in vimini che venivano intrecciate dai cestai, perchè alcuni manichini venivano realizzati con lo stesso procedimento.

In Europa, principalmente alla corte parigina, quando le nobil donne ne commissionavano uno, lo ricevevano corredato di abiti ed accessori ed erano molto simili a delle grandi bambole. Le famose ‘Piavole de Franza’ (bambole di Francia) venivano adornate con vestiti all’ultima moda francese e partivano da Parigi e da Londra per ammaliare le donne più ricche del mondo dell’ oltreoceano.

Dalla seconda metà dell’ottocento, vennero utilizzati dei manichini un pò piu piccoli sulle quali le grandi sarte confezionavano, in proporzioni ridotte copie delle loro creazioni dando inizio al tipico utilizzo sartoriale al quale siamo abituati.

Trovo che sia un oggetto molto affascinante, strettamente correlato alla femminilità e quindi ho lavorato un po’ in cerca della giusta ispirazione : ricerche sul web e su vecchi bozzetti di carta… insomma un tripudio di idee per un relooking che si prospettava spettacolare!

Il mio manichino era costituito da un struttura probabilmente in polistirolo o comunque un materiale plastico molto leggero con un treppiede in legno come sostegno.

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Le parti in legno hanno cambiato colore: dal noce scuro e austero ad un perfetto bianco shabby con leggera decapatura.

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Anche il busto rivestito in maglina ha meritato un piccolo intervento estetico che ho realizzato intingendo il tessuto nel tè verde, una tecnica che gli ha conferito un aspetto piuttosto Vintage.
Poteva essere sufficiente, ma non ero del tutto soddisfatta ed ho ricominciato a ricercare ispirazioni in rete come queste immagini che vi mostro qui sotto…impossibile non innamorarsene no?

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L’ho arricchito di dettagli utilizzando la tecnica del trasferimento pittorico che lo ha reso estremamente Chic anzi “tres chic“; poi ancora un giro di perle, una rosa di carta, dei nastri di raso e delle ali in pizzo costruite da me. Non trovate anche voi che sia in perfetto french style?

Potrebbe essere pronto per andare a Corte!

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E invece andrà nella sua nuova casa ad abbellire un altro ambiente riportandolo un po’ indietro nel tempo dandogli quel tocco un pò “fru fru”.

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